Manuale di sopravvivenza – sulla felicità

Di e con Chiara Claudi
Consulenza artistica Paula Carrara, Laura Raimondi, Elena De Carolis.
Musiche Emiliano Begni, Antonio Torella, Laura Raimondi, Alex Filippi.

Manuale di sopravvivenza sulla felicità è una “lezione di psicologia” cantata, uno spettacolo che racconta il viaggio interiore che ognuno di noi può intraprendere desiderando di assaporare un momento di serenità.
Le protagoniste sono Voci, espresse attraverso le variazioni e le modulazioni dell’attrice Chiara Claudi. Le Voci della nostra mente e dei nostri pensieri, le voci delle nostre emozioni, che trasformate in personaggi popolano il palcoscenico.
Ed è proprio la vocalità il mezzo sul quale l’interprete ha fondato l’espressione della sua creatività e con la quale, insieme alla musica, ci accompagnerà in questo viaggio profondo.
Che cos’è la felicità? Cosa sono le emozioni? Quanto incidono nella nostra vita? Ecco alcune delle domande che ci spingono a voler essere più consapevoli del mondo che abbiamo dentro e dell’incredibile universo che è la nostra mente. Partendo da questo strano e distopico periodo che abbiamo vissuto, le variazioni vocali dell’istrionica attrice Chiara Claudi ci accompagneranno in un percorso ricco di domande aperte e risposte intime, che risuonano da sempre nell’eco della storia dell’uomo. Chiara darà vita a una serie di personaggi curiosi e farseschi, che ci accompagneranno nel nostro viaggio, per dare voce a quei dialoghi sui massimi sistemi che nascono nella testa di tutti e che in qualche modo guidano le nostre scelte nel mondo. Musica, leggende indiane, momenti di vita vissuti, folli dialoghi interiori, e canzoni, saranno gli strumenti usati dall’attrice per guidarci in questo viaggio verso la ricerca della felicità. Tra Gaber, Battisti, Mercede Sosa, Lucio Dalla e le canzoni inedite di Laura Raimondi, la musica fa capolino tra momenti irriverenti, esilaranti e riflessivi, diventando lo snodo vitale delle emozioni nascoste nelle parole. Sul palcoscenico spoglio, ci sono due microfoni, uno sgabello e una voce che risuona. La quarta parete cade e il dialogo dell’attrice con il pubblico resta senza filtri, come nella tradizione del teatro canzone.
Una scenografia scarna a simboleggiare la solitudine che ognuno di noi affronta nel proprio viaggio interiore. Un monologo in concerto che cerca una connessione con il pubblico, una musica che abbraccia il silenzio, un’attrice che dopo un lungo e dorato percorso, si confronta con il personaggio più difficile da recitare: se stessi.

Ingresso a pagamento. Acquisto su DICE

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