Il paese delle facce gonfie

Paese delle facce gonfie
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Il paese delle facce gonfie

di Paolo Bignami
con Stefano Panzeri
dramaturg Chiara Boscaro
regia Marco Di Stefano
assistente alla regia Cristina Campochiaro
responsabile tecnico Enzo Biscardi
un progetto La Confraternita del Chianti
una produzione Associazione Interdisciplinare delle Arti
con il sostegno del MIBACT
con il sostegno di Teatro In folio/Residenza Carte Vive
testo vincitore del Mario Fratti Award 2017 (New York, USA)

Il racconto di un disastro ambientale che poteva essere evitato, quello del 1976 a Seveso. La voce è quella di un uomo che vorrebbe tornare bambino, quando le nuvole gli passavano sopra la testa ed erano desideri che aspettavano di prendere forma. Il bambino ritorna nel linguaggio e nello sguardo ingenuo e dissacrante sugli avvenimenti.
La storia, i luoghi e i personaggi sono di fantasia, ma tornano alla mente gli eventi che hanno danneggiato e continuano a danneggiare salute e ambiente, a testimoniare che poco si è imparato negli anni.

Nel luglio di tanti anni fa io e altri bambini guardavamo il cielo nel timore che la nube tossica partita da Seveso potesse passare di lì. Era il 1976 e i disastri ambientali che seguirono troppo spesso hanno ricordato quanto accaduto a Seveso.
Paolo Bignami

Poldo ci ricorda che il teatro esercita una funzione civile anche quando parla sottovoce, non usa toni volgari o aggressivi, stempera la protesta in una sorta di realismo magico.
Nel Paese delle facce gonfie la tragedia non è amarcord, ma monito verso la nostra epoca, che continua a trascurare la questione ambientale, mentre seguitano ad aumentare le morti sul lavoro. Vincenzo Sardelli – KLP

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