Diamo spazio – 7 a Tebe

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Diamo spazio – 7 a Tebe

Una serata dedicata alla messinscena del progetto vincitore del bando di residenza artistica “Diamo Spazio”. Il bando, alla sua prima edizione, nasce dal desiderio di dare un concreto sostegno alla creazione e all’innovazione artistica delle compagnie indipendenti. Lo spettacolo vincitore di questa prima edizione è “7 a Tebe” della compagnia FRATESNOVE.

Adattamento da Eschilo e regia: Francesco Arioli e Sebastian Luque Herrera; Attori: Gabriele Brunelli, Giulia Di Renzi, Lucia Limonta, Paolo Rovere, Emilia Tiburzi e Beatrice Verzotti; Costumi: Katarina Vukcevic; Musiche: Riccardo Belletti; Luci: Francesco Arioli e Sebastian Luque Herrera; Progetto a cura di Francesco Arioli e Sebastian Luque Herrera; Compagnia FRATESNOVE

PREMESSA
Perché i 7 a Tebe? Perché da cosa può partire un gruppo di giovani se non dall’inizio? Vogliamo parlare del Potere e dei suoi meccanismi. Siamo partiti da uno dei più antichi testi del teatro europeo che racconta di un re che deve gestire una guerra di cui egli stesso è la causa. Partire dall’inizio per trovare l’origine del potere e delle sue parole. Partire dalle macerie di Tebe per ricostruire i meccanismi della guerra.

TESTO E IDEA
Il lavoro sul testo è iniziato durante la prima quarantena. Ci siamo letti a vicenda il testo di Eschilo, in tre traduzioni (Franco Ferrari, Ezio Savino e Angelo Tonelli). Abbiamo realizzato un adattamento che rispettasse le parole dell’autore ma anche la necessità di metterle in scena oggi. In Eteocle, figlio di Edipo, vediamo l’eroe della nostra generazione: un figlio a cui il padre ha lasciato solo terra bruciata, e che pur provando a trovare la sua strada, deve seguirne le orme, fino a scontrarsi e morire con il fratello Polinice, eroe invisibile di questa tragedia. Il nostro lavoro si contrappone a questo modello relazionale ed è il di partenza per una nuova eredità. Sulla scena gli unici interlocutori del re Eteocle sono un coro di nobili donne e un giovane messaggero. La prima frase che affidiamo al Coro è: “Ho paura”. È questo il motore che, secondo noi, muove queste donne conducendole dalla preghiera iniziale alla sottomissione al potere di Eteocle e infine alla derisione del cadavere del sovrano, in un ciclo che trasforma la paura in un nuovo motore di violenza. Con il messaggero, infine, mettiamo in scena l’esaltazione per la guerra di un giovane, che ha il compito di narrare le gesta dei guerrieri. Solo vedendole scoprirà che la morte e la violenza sono ineffabili. 7 a Tebe è una guerra tra due popoli della stessa cultura, che sono costretti a combattere, pur riconoscendosi nei propri nemici. Per noi è il riflesso di una società che sta cambiando, che non ha fatto i conti con la propria storia e i propri miti e per questo è incapace di scegliere.

LA COMPAGNIA
FRATESNOVE nasce nel 2020 con il progetto “7 a Tebe” dall’incontro di Francesco Arioli e Sebastian Luque Herrera con il cast: Gabriele Brunelli, Giulia Heathfield Di Renzi, Lucia Limonta, Paolo Rovere, Emilia Tiburzi e Beatrice Verzotti, tutti neodiplomati all’accademia del Piccolo Teatro. Lo scopo del gruppo è creare una poetica giovane e approcciarsi al panorama contemporaneo, offrendo la propria visione registica e attoriale. Francesco e Sebastian si conoscono giovanissimi al Teatro Officina dove collaborano alle produzioni di cartellone, sia come attori che come tecnici. Al termine del loro percorso al Teatro Officina lavorano alla loro prima co-regia, “Incursioni giovanili”. Successivamente intraprendono diversi percorsi: Sebastian frequenta l’accademia del Piccolo Teatro e Francesco si laurea in Filosofia e collabora con la compagnia Atelier Teatro. Si ritrovano nel 2020 per la creazione di 7 a Tebe, con la collaborazione di Katarina Vukcevic ai costumi e Paolo Di Benedetto per la scenografia.

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